Victorian Retrofit

Case vittoriane in Zetland Road, Manchester (UK)
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Dic

Case vittoriane in Zetland Road, Manchester (UK)

C’erano una volta due case a schiera… che si chiamavano Ingleside e Woodleigh e che furono realizzate alla fine del XIX secolo. Due delle tante case a schiera di epoca vittoriana che si trovano ancora oggi su Zetland Road a Chorlton, quartiere “in” di Manchester caratterizzato dal colore rosso del mattone, come quello di molti altri edifici simili. In realtà, le case di cui si parla in queste pagine sono solo due dei circa 8 milioni di immobili che, nel Regno Unito, sono stati costruiti prima degli anni ‘30 del secolo scorso, con tutti i limiti del caso, statici e prestazionali, che necessitano di un’urgente riflessione sul loro futuro.

Ma, protagonista della nostra storia, oltre alle due case gemelle, è anche Ecospheric, la ditta di Manchester sviluppatrice del progetto che ne ha fortemente declinato la ristrutturazione secondo lo standard passivhaus dedicato agli edifici esistenti, EnerPHit, volendo anzi alzare l’asticella e puntando sull’impiego di materiali, per quanto possibile, naturali e di riciclo, nonché sulla produzione in loco dell’energia, aggiudicandosi quindi anche il ‘Plus’, riconosciuto a quelle strutture che generano almeno 60 kWh di energia rinnovabile ogni anno per m2 di superficie. Ecospheric è una società di consulenza ecologica fondata da Kit Knowles il quale, dopo aver conseguito una laurea in ingegneria chimica e aver lavorato per ditte del settore famose a livello internazionale, ha voluto dirottare i suoi sforzi nel bandire proprio quella “chimica” dagli edifici, puntando su soluzioni quanto più possibile ecologiche ovvero sull’impiego di prodotti che non fossero di sintesi.

Ad ogni modo, dopo una lunga ricerca, Ecospheric era riuscita ad acquistare Ingleside e Woodleigh nel 2016, in vendita come una sola unità. Costruite nel 1894, le case a quattro piani (compresi gli scantinati) precedentemente suddivise in cinque appartamenti che si distribuivano sui due volumi, erano, inutile dirlo, in pessimo stato di conservazione. Oggi, tutti i materiali nuovi adoperati nella ristrutturazione del fabbricato sono completamente traspiranti (una caratteristica su cui Kit Knowles ha puntato molto fin dall’inizio), le abitazioni si trovano ancora al loro posto, senza aver subito variazioni di cubatura o di superficie, così come le oltre 200 tonnellate di mattoni che ne costituiscono la struttura portante assieme a travi e travetti delle partiture orizzontali.

Fotografie Rick McCullagh

→ l’articolo continua sul numero 33 di azero