Socialmente passivo

26 Logements PSLA, Montreuil (F)
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26 Logements PSLA, Montreuil (F)

Nel comune di Montreuil, sito nella cintura metropolitana di Parigi, sono stati realizzati 26 appartamenti a canone agevolato. Non una novità, se non fosse per il fatto che queste abitazioni sono state progettate, costruite e certificate secondo standard passivo Minergie-P® e che potranno essere riscattate nel tempo, ovvero acquistate, dai locatari. Il promotore di questa operazione da oltre 3 milioni di euro è COOPIMMO, cooperativa immobiliare di IDF Habitat, società specializzata nella realizzazione di strutture destinate a housing sociale, che è diventata pioniere sia nell’uso del Fair Lease Agreement, un accordo di giusta locazione che regola anche, in termini economici, l’acquisto del terreno su cui sorgono questo tipo di fabbricati, sia del sistema BRS, Bail Réel Solidaire, una sorta di leasing di solidarietà.

Il principio della proprietà sociale proposto dal programma è semplice: oltre a calmierare i prezzi che vengono mantenuti bassi, esiste la possibilità per le famiglie in affitto di acquisire senza un capitale (senza liquidità, in sostanza) la casa in cui vivono, divenendone dunque possessori dopo una prima fase di conduzione. Con l’obiettivo di agevolare pertanto tali procedure è sembrato ovvio ed essenziale ridurre efficacemente i costi di gestione e di manutenzione degli edifici, abbracciando la filosofia nZEB e rispettando il budget limitato dell’operazione (alla fine gli alloggi sono costati circa 1.950 €/m2). Per raggiungere questo traguardo la collocazione nel contesto cittadino e la composizione architettonica sono risultate fondamentali. Il complesso si inserisce in un tessuto della città prevalentemente abitativo con stabili di 5-10 piani risalenti agli anni Sessanta e con piccole villette circondate dal giardino di pertinenza.

Nel mediare le condizioni del costruito, l’architetto Benjamin Fleury ha proposto un impianto planimetrico che vede gli appartamenti suddivisi in due blocchi in 4 livelli ciascuno più l’interrato, uno più “urbano” e allineato al fronte strada (identificato nell’articolo per facilità di lettura con “Edificio A”), e il secondo più “residenziale” e arretrato quasi al limite posteriore del lotto (Edificio B), creando così una corte interna che favorisce la socialità tra gli abitanti. È stata inoltre adottata una soluzione per la distribuzione della circolazione con un unico blocco verticale, progettando e installando solo una scala e un ascensore, così da ridurre costi di fabbricazione e di manutenzione. Collocati nell’Edificio A, scala e ascensore si dischiudono a ogni livello su pianerottoli ampi e luminosi e si connettono all’Edificio B mediante passerelle le quali, a loro volta, danno su ballatoi che servono il corpo più arretrato.

Tale sistema di passerelle e corridoi aperti ha consentito di concentrare tutti i flussi di movimento in questo spazio centrale, diventando anch’esso un luogo che favorisce lo scambio e le interazioni tra i coinquilini. Tutti gli appartamenti sono generosamente illuminati dalla luce del sole grazie alle grandi finestre sia a est che a ovest e sono solo quattro gli alloggi bilocali che hanno un unico fronte di affaccio.

Fotografie © David Boureau

→ l’articolo continua sul numero 33 di azero