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Pompe di calore elettriche negli edifici nZEB

Per ottenere un edificio energeticamente efficiente è necessario realizzare un involucro caratterizzato da bassissime dispersioni di energia termica ed in grado di sfruttare al massimo gli apporti energetici gratuiti di origine interna ed esterna. Questa condizione non è tuttavia sufficiente in quanto ogni edificio necessita di impianti per garantire, contemporaneamente o alternativamente, i servizi di riscaldamento e di produzione dell’acqua calda sanitaria. Gli impianti che svolgono i due compiti indicati richiedono una certa quantità di energia, che viene definita primaria nel caso dell’impiego diretto di un combustibile, o derivante da una conversione nel caso in cui sia utilizzata l’energia elettrica.

La necessità di analizzare gli aspetti energetici in edilizia in termini di sistema edificio-impianto è ben nota nel nostro Paese fin dal tempo dell’emanazione della Legge 10/1991. Attualmente, il DPR 59/2009 ed il DLgs 311/2006, conseguenti al recepimento in Italia della Direttiva Europea 2002/91/CE, impongono, nei casi di nuovi edifici e di ristrutturazioni importanti, la verifica dei limiti imposti al fabbisogno di energia primaria. Questo parametro dipende, oltre che dalle caratteristiche dell’involucro e dalla ventilazione, anche dall’efficienza del sistema impiantistico rappresentata dal rendimento globale medio stagionale. Per massimizzare questo rendimento è necessario effettuare delle scelte adeguate per quanto riguarda le caratteristiche dei sottosistemi di regolazione, distribuzione, emissione e produzione del calore.

Tra le tecnologie più efficienti, oggi disponibili commercialmente per la produzione del calore destinato al riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda sanitaria, vi sono le pompe di calore elettriche idroniche, impiegabili cioè a servizio di un impianto di riscaldamento ad acqua, e le caldaie a gas a condensazione premiscelate e con ampio campo di modulazione tra le potenze minima e massima. Nel primo caso la generazione di energia termica avviene sfruttando un ciclo frigorifero, mentre nel secondo caso si utilizza la combustione.

La verifica del parametro dell’efficienza stagionale è richiesta anche nei casi di edifici esistenti sottoposti a rilevanti ristrutturazioni impiantistiche e di installazione di nuovi impianti di riscaldamento in edifici che ne erano privi…

⇒ l’approfondimento continua sul numero 3 di azero