Centro Diurno San Felice

San Felice sul Panaro, Modena / MFA

Le forme della città e dello spazio dell’abitare dovrebbero dimostrare maggior capacità adattiva alle istanze di una società cangiante, se non probabilmente precorrerle. La società mostra con evidenza i suoi cambiamenti, ma l’immaginario riguardo le trasformazioni dello spazio pare adeguarsi con fatica ai fenomeni in atto. Spesso le grandi tragedie umane riescono a fare da volano di trasformazione all’inerzia delle situazioni: da questo punto di vista una vicenda esemplare riguarda un piccolo gruppo di progetti e realizzazioni elaborato per l’area della Bassa Modenese successivamente al sisma del 2012; un’esperienza volta alla ricostruzione dei servizi destinati ad anziani e a disabili. Ciascuno degli interventi è collocato nella minuta realtà comunale di riferimento degli ospiti e dunque a essa fortemente ancorata in termini relazionali e sociali.
I requisiti da perseguire, fissati dalla committenza hanno ruotato intorno a una idea di Welfare capace di alimentarsi dei paradigmi della sostenibilità, un’idea di resilienza a tutto tondo – economica, procedurale, progettuale e costruttiva – con una finalità concreta: realizzare edifici meno costosi e più intelligenti, meno sofisticati ma capaci di elevate prestazioni offerte agli ospiti in termini di comfort. Forse meno lussuosi ma più accoglienti e funzionali, perciò realmente user-friendly.
Il  Centro Diurno socio riabilitativo realizzato a San Felice sul Panaro (MO) è l’ultimo, in ordine di tempo, di questa serie di interventi,  una struttura a valenza distrettuale dedicata all’accoglienza di persone adulte affette da disabilità psico-fisica e/o sensoriale di grave entità, di norma di età compresa tra i 18 e i 64 anni.


Progettisti: arch. Mauro Frate – MFA
Strutture di legno: ing. Franco Piva – Ergodomus
Fondazioni: ing. Sabrina Aldrovandi – Technical Group Soc. Coop. A R.L.
Impianti: ing. Giovanni Benedetti – Benedetti & Santini
Acustica: ing. Elena Santini – Benedetti & Santini