Riqualificazione e ampliamento di un casolare nel cuneese

Un vecchio fabbricato posto all’interno di un giardino già esistente, da destinare a struttura ricettiva, è stato riqualificato e ampliato rispettando l'architettura e utilizzando il più possibile materiali naturali
7
Giu

Architettura e Natura | Peveragno (CN)

“Il nostro obiettivo era quello di ristrutturare il fabbricato posto all’interno di un giardino già esistente, da destinare a struttura ricettiva. Sfida intrigante e per nulla scontata visto il contesto delicato in cui si andava a intervenire: un’area verde da non snaturare e un edificio su più livelli e spazi ridotti in cui operare. Grazie alla perfetta sinergia tra progettisti e direttore dei lavori direi che il risultato è stato eccellente.” Andrea Tealdi, committente

 

Sulle colline di Peveragno, dirimpetto alla casa dei committenti, un piccolo fabbricato con porticato, inserito in un magnifico contesto pedemontano agreste, nasce a nuova vita, sia dal punto di vista strutturale e architettonico sia energeticamente, grazie alla ristrutturazione e al modesto ampliamento dello stesso. Volontà della proprietà è stata infatti quella di ristrutturare l’edificio, maggiorandolo entro il volume architettonico delimitato dalla pantalera (il porticato) esistente, senza snaturare la stessa; ulteriore richiesta era quella di non deturpare con le necessarie lavorazioni l’area verde esistente a servizio dell’abitazione principale. La sfida dei progettisti è stata dunque quella di migliorare energeticamente e strutturalmente quanto già costruito e di realizzare l’ampliamento previsto senza danneggiare o modificare il tetto, frutto di un rifacimento eseguito qualche tempo addietro e già sufficientemente coibentato, mantenendo il più possibile, nella forma e funzionalità originaria il fabbricato oggetto di intervento.
Strutturalmente la nuova porzione è stata realizzata in legno con sistema a telaio. Tale tipologia è stata scelta per la velocità di esecuzione e per lo scarso impatto delle operazioni di ristrutturazione sul conteso ambientale adiacente, ovvero i giardini esistenti. Ciò ha richiesto comunque la realizzazione di una strada di cantiere con un piazzale interno di manovra che, al termine dei lavori, sono stati consolidati e rifiniti con piestrisco di cava e mantenuti come “strada bianca” di accesso indipendente al fabbricato ristrutturato. A lavori ultimati gli esterni sono stati sistemati con il posizionamento di travi in castagno naturali in modo da poter creare dei piani inclinati di raccordo tra i vari livelli del giardino.
Particolare attenzione è stata posta ai materiali utilizzati, tutti naturali e in piena linea con i principi della bioarchitettura grazie alla posa di un cappotto in fibra di legno e in silicato di calcio, alle strutture in legno dei vari orizzontamenti e delle pareti esterne, alle coibentazione dei solai controterra realizzata con lastre di vetro cellulare (vetro riciclato) e agli intonaci strutturali interni/esterni in calce naturale. Unica eccezione sui serramenti in materiale plastico con finitura “effetto legno”, scelti dalla committenza per una maggiore durata nel tempo e minore manutenzione.
Dal punto di vista energetico il piccolo fabbricato raggiunge di fatto l’autosufficienza ed è a pieno titolo un NZEB con un limitatissimo impiego di energia non rinnovabile.