18
Mar

Sistemi di facciata innovativi per la riqualificazione

Le normative europee Energy Performance of Building (EPB) Directive ed Energy Efficiency (EE) Directive contengono previsioni finalizzate a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici nuovi o esistenti con l’obiettivo di raggiungere gli standard nZEB, soprattutto quando questi edifici sono di proprietà o vengono gestiti da un’Amministrazione Pubblica. Tuttavia, ci sono molte barriere non tecnologiche che impediscono il raggiungimento di questo risultato: la scarsa conoscenza dei benefici ambientali ed economici realizzabili da parte degli attori politici, l’assenza di strategie integrate d’intervento, la carenza d’informazioni su strumenti e tecnologie che permettano di raggiungere il risultato dell’azzeramento dei consumi energetici.

Questi e altri fattori limitano la diffusione di strumenti e modelli efficaci a promuovere l’innovazione nel settore delle costruzioni nell’ottica del concetto di nZEB sia da parte delle Amministrazioni Pubbliche sia da parte dei privati cittadini che si trovano a perseguire modelli di sostenibilità ed efficienza energetico/ambientale ormai obsoleti. L’eterogeneità del settore delle costruzioni, il grande numero di attori coinvolti e la relativa mancanza di protocolli per valutare gli standard qualitativi sia delle ispezioni energetico/ambientali necessari nella fase preliminare, sia delle soluzioni tecnologiche adottate nella fase di progetto e costruzione, limita inoltre il numero e l’impatto degli investimenti che promuovono le ristrutturazioni energetiche su larga scala, impedendo la diffusione di modelli che favoriscano l’integrazione delle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile negli edifici esistenti, così come richiesto dalle Direttive EU. Molti degli edifici oggetto d’interventi di ristrutturazione, inoltre, non sono gestiti dagli utenti in modo adeguato e i certificati energetici relativi ai loro fabbisogni spesso non sono realistici se confrontati ai consumi reali.

La necessità di rinnovare il patrimonio edilizio esistente, rispondendo allo standard nZEB, porta quindi a riflettere sulla necessità di rinnovare i modelli d’intervento fino a oggi adottati. Inoltre, si registra un bisogno crescente da parte del mercato delle costruzioni di poter avere a disposizione nuove tecnologie e nuovi strumenti integrati finalizzati alla deep renovation. È necessario, infine, che le Amministrazioni Pubbliche per prime si facciano carico di promuovere interventi di questo tipo, così da incrementare gli investimenti del settore privato grazie alla possibilità di emulare casi studio realizzati grazie a finanziamenti pubblici. A queste considerazioni si aggiunge la riflessione che gran parte degli edifici residenziali esistenti in Europa è stata costruita prima del 1960 e versa in un preoccupante stato di degrado strutturale e funzionale, con consumi energetici elevati. Ne consegue che proporre nuove strategie per la ristrutturazione energetica di questo patrimonio immobiliare obsoleto diventa una necessità prioritaria per raggiungere gli ambiziosi target della normativa europea prima citata.

Il progetto per la riqualificazione del complesso residenziale austriaco Johann Böhm Apartment Block, costruito negli anni Sessanta, rappresenta una risposta concreta alle prescrizioni legislative europee, dimostrando come sia possibile proporre modelli innovativi di ristrutturazione energetica per edifici esistenti, raggiungendo e superando lo standard nZEB. Questo interessante intervento di deep renovation, infatti, soddisfa allo stesso tempo l’obiettivo della sostenibilità ambientale/sociale ed economica, attraverso l’adozione di soluzioni d’involucro e d’impianto integrate e innovative capaci di rinnovare il processo edilizio dalla fase creativa a quella realizzativa e gestionale, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati (utenti finali, progettisti e costruttori). (…)

⇒ l’articolo completo è stato pubblicato sul numero 18 di azero (vai all’indice)