Casa Tre epoche | Provincia di Sondrio
Un’abitazione che si contraddistingue per il rispetto del contesto costruito e dei dintorni, realizzata partendo dal recupero di alcuni fabbricati rurali. La riqualificazione energetica è stata l’occasione per aumentare la superficie abitabile, organizzando al meglio gli spazi, e, allo stesso tempo, dare una nuova possibilità a edifici altrimenti dimenticati
La Bassa Valtellina, nello specifico la costiera dei Cech, è un territorio ospitale, che accoglie paesi mediamente abitati e forniti di servizi e che gode sempre dei benefici del sole. A mezza costa si trovano invece piccoli borghi rurali, degli agglomerati di case in pietra un tempo utilizzati come abitazioni stagionali con annessi stalla, solaio e cantina. Nati a margine dei vigneti, sorsero proprio con lo scopo di fornire alloggio alle famiglie che vi si trasferivano durante la stagione fredda per occuparsi prevalentemente della lavorazione della vigna, fino all’arrivo della primavera. Storicamente tutti gli abitanti delle frazioni lasciavano la casa principale per spostarsi stagionalmente nei borghi, anche il parroco, la latteria e la bottega e, in tempi ancor più remoti, anche il ma- estro elementare per continuare l’attività scolastica dei più piccoli. Queste usanze si sono perse con l’andare del tempo e le abitazioni sono andate in rovina, diventando oggi un piccolo patrimonio architettonico della necessità, da riscoprire e riportare a nuova vita, con la capacità di leggere il tempo. Questo preambolo si rende necessario per capire le condizioni del contesto e la qualità del costruito in relazione all’inter- vento di recupero che andiamo di seguito a descrivere.
La proprietà oggetto di riqualificazione si trova, infatti, in uno di questi piccoli borghi rurali, tra i terrazzamenti dei vigneti e ai margini delle selve di castagni. Il progetto, denominato “Tre epoche”, ha previsto il recupero di tre edifici in contrapposizione uno con l’altro che, tuttavia, trovano un accordo per dar vita a un’unica abitazione; la finalità ultima del progetto può essere così sintetizzata: un edificio rurale da conservare, un edificio da ristrutturare e un nuovo edificio in ampliamento da realizzare.
Il fabbricato principale oggetto della ristrutturazione, risalente agli anni Settanta e privo di valenza architettonica, era già stato oggetto di lavori di ripristino alla fine degli anni Novanta e di questi l’unico elemento rilevante che si è voluto preservare è un contrafforte in pietra con il numero civico affrescato, particolare quest’ultimo inusuale in quanto nelle case dei borghi esso non era quasi mai presente o, se presente, veniva affrescato su una piccola porzione di calce stesa appositamente a lato o al di sopra dell’ingresso principale.
L’edificio rurale in pietra non è stato oggetto di intervento, ma è stato mantenuto esattamente com’era, come pure l’ingresso in acciottolato che dalla strada comunale entra nella proprietà, fiancheggia- to da una vecchia muracca, e l’antico percorso che accompagnava alla casa e alle vigne retrostanti.