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Giu

Villa, Monopoli (BA)

Mediterraneo sostenibile

La necessità di accompagnare con un’azione concreta un più corretto ed equilibrato costruire sul territorio in funzione dell’uomo e dell’ambiente è stato lo spunto per realizzare una villa che garantisse un elevato comfort, senza tuttavia consumare grandi quantità di energia, e che si adattasse alle condizioni climatiche tipiche dell’area mediterranea, rispondendo al contempo agli standard di Casa Passiva e ai requisiti del Protocollo Itaca della Regione Puglia.

L’edificio scaturisce da una vecchia volumetria fatiscente interamente demolita, ricostruita e delocalizzata su un lotto semiperiferico dalla forma regolare già lottizzato, caratteristica quest’ultima che ha consentito di evitare impatti ambientali dovuti alla realizzazione di nuovi allacciamenti.

Il volume, il cui rapporto S/V è abbastanza favorevole (0,84) è stato allineato secondo l’asse nord sud con le aperture che si aprono in prevalenza a est, sud e ovest al fine di usufruire al meglio della disponibilità della luce natural, poiché essa influisce notevolmente sul comportamento termico dell’edificio e rappresenta una delle componenti fondamentali per determinare la sensazione di benessere fisico generale.

Il fabbricato è composto da un piano fuori terra e uno interrato con ampie zone esterne attrezzate con spazio vasca idromassaggio e piscina, oltre alla presenza del giardino, di un frutteto e agrumeto e degli alberi ornamentali opportunamente collocati per schermare o lasciar passare gli apporti solari rispettivamente in estate o in inverno, visti i criteri di efficienza energetica e sostenibilità su cui si basa la progettazione.

Dopo aver effettuato dunque un’analisi dettagliata della natura del luogo e del contesto urbano in cui è stato inserito l’edificio e considerando i dati climatici locali, si sono definite tutte quelle tecniche e tecnologie che hanno consentito di ottenere un corpo di fabbrica a basso consumo energetico certificato.

Tale obiettivo è stato reso possibile essenzialmente in virtù dell’utilizzo di attenti accorgimenti progettuali come la coibentazione senza ponti termici, la verifica della perfetta tenuta all’aria, l’isolamento acustico, oltre all’impiego di materiali innovativi ecosostenibili, a una impiantistica adeguata e all’utilizzo di infissi altamente termoisolanti.
Un design lineare ed essenziale della forma architettonica ha collaborato al raggiungimento di un buon risultato finale sia estetico che funzionale.

Fotografie Antonio Tartaglione, Franco Longano

→ l’articolo continua sul numero 25 di azero