Riqualificazione di una villa storica a Triuggio (MB)
La ristrutturazione e il restauro di Villa Roncaello, storica dimora dei primi dell’Ottocento, inizia nel 2013 per conto di un committente privato, intenzionato a effettuare un importante investimento immobiliare. Al progettista incaricato fu richiesto di pensare a un progetto preliminare che comprendesse il consolidamento strutturale del fabbricato, il restauro delle facciate – poste sotto vincolo diretto della Sovrintendenza del Comune di Milano – e alcune proposte “commerciali” dal target elevato così da avere una chiara idea sugli interventi da eseguire dal punto di vista architettonico. Tuttavia, col passare del tempo, la committenza decise di non immettere sul mercato l’abitazione ma di tenere per sé la villa e il parco.
(…) L’impianto planimetrico originale del corpo più alto è improntato alla massima semplicità, grazie ai muri di spina perpendicolari alle pareti perimetrali che attraversano tutta la pianta rettangolare, creando tre ambienti comunicanti dalla superficie pressoché identica. La nuova distribuzione plasma le due unità immobiliari, una al piano terra l’altra ai piani superiori, suddividendo gli antichi locali e i percorsi per soddisfare le moderne esigenze abitative.
Il primo appartamento, a cui si accede da un atrio dove una scala a giorno in acciaio e legno porta alla seconda abitazione, si estende in orizzontale con il grande open space della zona giorno e del living e con le camere da letto collocate nell’ala opposta a ovest; le grandi vetrate pensate per aprirsi sul parco sono state mantenute e permettono, ancor oggi, di vedere il parco da qualsiasi ambiente.
La seconda casa si contraddistingue al contrario per uno sviluppo in altezza che avviene tramite una scala elicoidale in ferro e legno la quale, fulcro distributivo e prospettico di tutto lo spazio, conduce fino alla torretta; al primo livello si trovano l’area della cucina e l’ampio soggiorno, al piano superiore la zona notte, mentre nella torretta è stata sistemata la suite degli ospiti con il bagno privato.
(…) Il contenimento energetico è il vero e proprio cardine del progetto. Visto che le facciate esterne non hanno potuto ospitare un cappotto per ovvie ragioni di tutela, si è provveduto a studiarne uno interno, ma non un “cappotto classico” con pannelli che, per quanto performanti, avrebbero diminuito la superficie interna, bensì una coibentazione con isolanti termoriflettenti stratificati. Questo ha consentito di operare con un materiale dello spessore di 1 cm (10 sono i centimetri totali della contro parete interna) ottenendo un isolamento termico paragonabile a una coibentazione di 14 cm di spessore. I serramenti esistenti sono stati sostituiti con altri più performanti, rigorosamente in legno, che riprendono fedelmente il disegno all’inglese di quelli preesistenti. (…)
Fotografie SANfotoLAB
→ l’articolo continua sul numero 24 di azero