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Giu

Schiuma di legno per un isolamento termico efficace ed ecologico

La protezione del clima è oggi un obbligo per qualunque committente voglia costruire in Europa dove, a partire da questioni normative, gli immobili dovranno accontentarsi in futuro di meno energia di quanta non ne abbiano consumata finora. Quando dunque si parla di abbassare i consumi del parco edilizio, ecco che l’isolamento dell’involucro gioca un ruolo fondamentale. Spesso, per isolare pareti e coperture, vengono utilizzati pannelli rigidi o schiume a base di materie plastiche di origine sintetica. La produzione di tali materiali è in effetti facile ed economica, ed essi presentano pure delle buone caratteristiche isolanti, tuttavia non sono particolarmente ecologici. Per questo motivo, molte ricerche scientifiche si dedicano allo studio di nuovi materiali di origine naturale e rinnovabile con lo scopo di sostituire, nel lungo termine, i prodotti a base di petrolio.

Un’alternativa sostenibile
Alcune delle soluzioni più diffuse per l’isolamento degli edifici sono ancora oggi i materassini flessibili di lana di roccia o di vetro oppure le schiume polimeriche resistenti a compressione in EPS, XPS o PUR. Il polistirene espanso (o polistirolo), ancora oggi utilizzato in molti edifici, è sicuramente economico ma porta con sé alcuni svantaggi, come la sua origine a base di petrolio e il fatto che contenga sostanze ignifughe dannose per la salute. Per questo motivo, dopo il suo utilizzo, finisce nel cassonetto dei rifiuti speciali non sempre riciclabili. I materiali isolanti del futuro dovrebbero quindi non solo essere efficienti dal punto di vista energetico ma anche ecologici e sostenibili.

I temi dell’ambiente, della sostenibilità e del consumo delle risorse sono alla base degli studi condotti dall’istituto tedesco del Fraunhofer per la ricerca sul Legno (Fraunhofer-Institut für Holzforschung – Wilhelm-Klauditz-Institut WKI), con sede a Braunschweig nella Bassa Sassonia. A questo proposito, già qualche anno fa, l’Istituto aveva iniziato a lavorare su un materiale a base di legno che presentava proprietà isolanti rimanendo plasmabile – e lavorabile – come una schiuma, coniugando cioè l’ecologicità del legno con la versatilità della schiuma.

Pur esistendo già isolanti a base di legno, come i pannelli di fibre di legno o le lane di legno, anche queste presentano tuttavia alcuni svantaggi legati alla loro lavorazione: si sfilacciano, si sfibrano e sono meno stabili dal punto di vista della forma rispetto ai materiali isolanti di derivazione plastica. Accade spesso, infatti, che i materassini isolanti in fibra di legno cedano nel mezzo col passare del tempo, a causa di variazioni di temperatura e di umidità, inficiando dunque la loro stabilità e parte delle proprietà isolanti.

Le schiume di legno studiate al Fraunhofer vogliono diventare una nuova classe di materiali, adatti a una molteplicità di impieghi, non solo come materiali isolanti ma anche come imballaggi o all’interno di pannelli da costruzione leggeri, come vedremo nel capitolo finale di questo articolo. Nel caso di un utilizzo come materiale da imballaggio, per esempio, la schiuma di legno può essere smaltita in modo semplice ed ecologico con la carta. Il potenziale più interessante, tuttavia, è però nell’impiego come materiale isolante naturale, resistente alla compressione, da applicare in facciata o sulle coperture degli edifici. Per produrre la schiuma, il legno passa attraverso diversi step di lavorazione, utilizzando delle procedure che sono attualmente in fase di ottimizzazione, con lo scopo di poterle poi applicare su scala industriale. (…)

Foto credits © Foto Fraunhofer WKI | Manuela Lingnau

⇒ l’approfondimento continua sul numero 23 di azero