13
Apr

Interfaccia di posa dei serramenti: le problematiche

La necessità di ottenere comportamenti energetici efficienti, realizzando involucri edilizi capaci di limitare al minimo gli scambi termici fra interno ed esterno, non permette più di assicurare un’adeguata ventilazione semplicemente riproponendo vecchi rimedi, cioè in pratica tollerando la presenza di giunti non sigillati e di conseguenti trafilaggi d’aria incontrollati.
Per contenere il fabbisogno energetico, è indispensabile, invece, che l’involucro edilizio, insieme alla riduzione delle trasmittanze e all’attenuazione degli effetti dell’irraggiamento estivo, garantisca anche ottime prestazioni di tenuta all’aria, eliminando le fughe attraverso tutti gli elementi che lo costituiscono. Di conseguenza, il flusso di aria necessario ad assicurare la ventilazione deve essere fornito con mezzi meno approssimativi, che consentano di controllare con precisione le portate e di recuperare la massima quantità possibile dell’energia termica utile contenuta nell’aria scambiata.

È proprio per garantire elevate prestazione termiche degli edifici e ottimi livelli di comfort interno che i protocolli più esigenti in termini di efficienza energetica impongono l’adozione di sistemi di ventilazione meccanica dotati di recuperatori di calore e pretendono che l’involucro assicuri un ottimo livello di tenuta all’aria, prevedendone la verifica strumentale in condizioni di esercizio come condizione per il rilascio delle relative certificazioni.

Le vie di fuga dell’involucro edilizio
La complessità costruttiva e la molteplicità di dispositivi che costituiscono l’involucro edilizio fanno sì che la sua prestazione di tenuta all’aria sia condizionata dai comportamenti di molti componenti e delle loro connessioni, cioè influenzata da un numero elevato di variabili. Perciò, mentre per individuare nel loro insieme gli effetti combinati dei vari fenomeni risulta utile misurare la perdita globale, per ottimizzare le soluzioni costruttive e selezionare quindi gli specifici accorgimenti da adottare è necessario determinare con precisione il contributo fornito dalle diverse parti.

Le più comuni “vie di fuga” attraverso cui si realizzano le perdite di tenuta di un involucro edilizio sono:
• cavidotti e altri elementi costruttivi che attraversano l’involucro lasciando varchi non sigillati;
• tolleranze di lavorazione incompatibili con i materiali di riempimento adottati;
• inefficace / insufficiente applicazione di materiale sigillante;
• difetti di tenuta del serramento (errata sigillatura dei componenti del serramento, mancata registrazione, scorretto montaggio del vetrocamera; (…)

⇒ l’articolo continua sul numero 5 di azero