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Energiesprong Italia: un ‘salto energetico’ per il retrofitting del futuro

Energiesprong Italia: un ‘salto energetico’ per il retrofitting del futuro

In Italia ci sono circa 13,5 milioni di edifici, di cui 12,1 di residenziale privato per un valore di oltre 4 volte il PIL italiano1, un vero e proprio patrimonio che sta perdendo velocemente valore. Le abitazioni sono inoltre responsabili di circa il 35% delle emissioni nocive e del 40% dei consumi energetici. Nel 2020, 8 abitazioni su 10 avranno più di quarant’anni, un’età oltre la quale l’edificio non necessita solo di un semplice efficientamento ma di un intervento di riqualificazione strutturale, energetica, estetica e funzionale. Nell’ultima decina di anni, il volume delle nuove abitazioni prodotte è calato drasticamente e pesa meno del 9% del totale del settore, mentre ben il 72% del valore è dato da recupero edilizio e manutenzione, di cui poco meno della metà è ordinaria. Nonostante la riqualificazione sia un trend crescente che continua a creare fatturato e occupazione, e nonostante i numerosi incentivi e fondi volti a salvare un settore ormai in crisi da tempo, questo segmento ancora non riesce a rispondere con efficacia alla domanda massiva di abitazioni in modo efficiente e attento all’ambiente. Una situazione ormai nota al Paese e alimentata dalla compresenza di 3 condizioni: 1. le conseguenze dello stato fisico delle strutture, che assorbono la capacità di spesa dei piccoli proprietari su interventi puntuali poco efficaci; 2. l’inibizione della domanda, bloccata dalla carenza di soluzioni economicamente stabili e appetibili; 3. l’immobilismo dell’offerta, che stenta a sviluppare soluzioni tecnologiche integrate capaci di garantire tempi, costi e prestazioni adeguate. Ciò mette in luce l’inadeguatezza sia degli strumenti che dei processi di filiera esistenti nonostante le positive stime nazionali sulla capacità di raccogliere investimenti e di creare nuovi posti di lavoro. Il valore dei patrimoni immobiliari esistenti può però intercettare con successo le esigenze del mercato odierno attraverso due approcci: 1. un miglioramento radicale della produttività della filiera edilizia; 2. lo sfruttamento efficace della leva energetica. Un processo che può svilupparsi mediante forme di collaborazione innovative passando per l’industrializzazione del processo edilizio, ossia trasformando l’edificio in un “prodotto industriale” le cui fasi di ingegnerizzazione e assemblaggio, finitura e gestione post vendita garantiscono ampi margini di efficientamento su cui lavorare.

Foto credits Frank Hanswijk

⇒ l’approfondimento continua sul numero 24 di azero