27
Mag

Vetri
dinamici
fotocromatici

La storia dell’architettura è la storia della lotta dell’uomo per la luce” (Mies Van der Rohe). Questa citazione introduce perfettamente l’importanza del ruolo svolto dall’involucro edilizio trasparente le cui vetrate hanno avuto un compito fondamentale ed esclusivo nelle architetture di ogni tempo perché permettono il passaggio dell’elemento più importante dello spazio: la luce. Basta pensare che almeno 1/8 delle superfici esterne delle abitazioni è vetrato per avere un’idea dell’impatto che esse hanno sulle prestazioni energetiche degli edifici. Da stime dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), solo nel nostro Paese, risultano installati circa 300 milioni di metri quadrati di serramenti, responsabili del 32% dei consumi energetici nazionali e del 25% delle emissioni di CO2. Per decenni si è costruito in maniera totalmente avulsa da qualsiasi considerazione etica inerente il contesto climatico, traghettati solo dai facili guadagni della speculazione edilizia.

Il territorio è stato così invaso di costruzioni energeticamente inefficienti e di immensi “edifici serra invisibili”, obsolete e inquinanti strutture destinate a gravare pesantemente sulla qualità della vita, sui consumi energetici e sugli ecosistemi ambientali. Il compito delle superfici vetrate, in contesti ambientali ove le condizioni climatiche variano sempre più repentinamente e i paradigmi estetici dell’architettura richiedono superfici trasparenti sempre più ampie, risulta assai complesso. Il problema principale è garantire contemporaneamente un efficiente isolamento termico e un’adeguata illuminazione naturale interna. Aspetti che appaiono subito contrastanti e inflessibili. Infatti, le vetrate lasciano penetrare perfettamente la luce naturale ma, specie nei periodi estivi, non riescono a schermare la radiazione solare, generando, per effetto serra, il surriscaldamento dei locali.

Queste problematiche hanno spinto il mondo scientifico a cercare soluzioni innovative che soddisfino le esigenze prestazionali, il benessere fisico e i canoni estetici, nel rispetto della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, intendendo l’involucro edilizio come una struttura mutevole, eco-compatibile e adattabile ai diversi contesti ambientali. Lo studio di materiali e tecniche innovative che rendano dinamico il ruolo dell’involucro edilizio trasparente è il tema del dottorato di ricerca che mi vede attualmente coinvolto presso il Dipartimento di Ricerca dell’Università Politecnica delle Marche. Migliorare le prestazioni schermanti delle vetrate nei periodi caldi, lasciando filtrare adeguata luce naturale anche nei periodi più freddi, comporta diretti vantaggi in termini di risparmio energetico per utenze e impiantistica e riduzione delle emissioni inquinanti…

⇒ l’approfondimento continua sul numero 19 di azero